Lettera al Ministro della Salute

Ill.ma On.

Beatrice Lorenzin

Ministro della Salute

Lungotevere Ripa, 1 – 00153 Roma

e, p.c.

Ill.mo On.

Giuseppe Palumbo

Presidente XII Commissione  (Affari sociali) della Camera dei Deputati

Ill.mo Sen.

Emilia Grazia De Biasi

Presidente XII Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica

 

Illustre Ministro,

come Ella sa, nel febbraio scorso, associazioni medico-scientifiche, associazioni di pazienti e Federfarma hanno presentato e siglato a Roma il Social Manifesto per la difesa dei diritti dei pazienti cefalalgici e un miglior accesso alle cure in difesa della qualità della vita.

Il Social Manifesto, che ci permettiamo di allegare alla presente, è stato firmato da SISC (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee), ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee), FEDERDOLORE – SICD (Società Italiana dei Clinici del Dolore), FEDERFARMA, LICOnlus (Lega italiana cefalalgici),AIC Onlus (Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee), Al.Ce Foundation Onlus, con il patrocinio dell’Associazione di IniziativaParlamentare per la Salute e la Prevenzione che, tutte insieme, hanno dato vita ad un’alleanza non solo per ottenere il riconoscimento legislativo della cefalea primaria cronica come malattia sociale, ma anche per la messa a punto di un sistema di diagnosi e cura più efficiente ed omogeneo sull’intero territorio nazionale.

In considerazione di quanto precede e memori di quanto da Lei annunciato nei mesi scorsi, allorché rese nota la Sua volontà di affrontare e ridefinire i criteri ispiratori per la identificazione dei Livelli Essenziali di Assistenza nel nostro Paese, vorremmo pregarLa di indicarci le modalità con le quali le nostre organizzazioni possano contribuire a questa Sua importante iniziativa.

La nostra comune ambizione è quella di poter offrire elementi di valutazione, riferimenti e suggerimenti utili a facilitare l’adozione di soluzioni organizzative e scientifiche ottimali per dar finalmente corpo ai LEA anche per questo specifico ambito sanitario – quello delle cefalee croniche – per il quale la disomogeneità dell’offerta assistenziale sul  territorio in termini di modalità di accesso e di servizi resi è da troppo tempo un problema irrisolto, generatore di impatti importanti sulla qualità della vita dei pazienti, oltre che sui costi sociali e sanitari, così come su quelli diretti e indiretti. Un’azione, la nostra, che ci pare perfettamente in linea con i principi ispiratori e le finalità della legge 38/10 sul dolore.

L’obiettivo che ci proponiamo da sempre è quello che la definizione dei LEA avvenga in un quadro strategico condiviso e complessivo, in cui le azioni di risoluzione dei problemi di salute avvengano in base ad una corretta classificazione delle patologie e dei pazienti, l’organizzazione dei servizi sia fatta in logiche e forme reticolari tra ospedale e territorio e correttamente utilizzata ai diversi livelli di specializzazione, la formazione degli operatori sia esaustiva non solo di contenuti coerenti e condivisi ma anche rispettosa delle diverse professionalità coinvolte. Solo così potremmo innovare e recepire le più moderne forme di cura mantenendo un sistema sostenibile, senza ulteriori esborsi per la spesa pubblica.

Certi dell’attenzione che vorrà riservare a questa nostra richiesta e in attesa di conoscere le Sue indicazioni per poter passare ad una fase auspicabilmente operativa, Le inviamo i nostri più cordiali saluti.

 

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On gennaio 29th, 2015, posted in: News by ,