Mantenere la testa in forma anche in età avanzata

Preservare il benessere fisico negli anziani: dai numeri ai consigli dell’esperto, dagli aspetti cognitivi e motori al cosiddetto “invecchiamento di successo”

Intervista al Prof. Piero Barbanti

Il mantenimento del benessere fisico in età avanzata è certamente merito, a parte di un buon codice genetico, anche della volontà personale di mantenersi in forma, soprattutto a livello preventivo. Ne parliamo con il Prof. Piero Barbanti, primario neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma e Presidente dell’AIC Onlus.

«La voglia di mantenersi attivi», spiega il Prof. Barbanti, «aiuta moltissimo: è dimostrato scientificamente che la presenza attorno alla persona anziana di situazioni di stimolo, anche stimolo giocoso, l’andare a giocare a bocce, al circolo anziani e fraternizzare con persone della propria età cognitivamente ha lo stesso effetto del fare le parole crociate o leggere libri. Il socializzare, lo stare insieme e il divertirsi sono degli aspetti degli anziani che noi tendiamo un po’ a dimenticare, invece questi elementi hanno un profondo effetto di miglioramento delle condizioni generali, anche propriamente neurologiche».

Un po’ di numeri – «Certamente il dramma invecchiamento, connesso con il dramma Alzheimer, è il prezzo che paghiamo per una popolazione che riesce a vivere sempre più a lungo, ma ci sono nel mondo dei numeri che si discostano da regione a regione, circostanza questa che non ci consente di fare di tutta l’erba un fascio. È previsto che i casi di invecchiamento cerebrale che noi chiamiamo Alzheimer passeranno dai 47 milioni attuali a 131 milioni nel 2050, ma il netto incremento riguarderà prevalentemente le popolazioni in via di sviluppo. La crescita in Europa è invece flat, relativamente piatta. Per esempio dal 2015 al 2030 da 11 milioni passeranno a 13 milioni, e questo riflette tanti miglioramenti dello stile di vita, che noi applichiamo prima di ammalarci».

Invecchiamento di successo – «Si verificano oggi sempre più casi di invecchiamento di successo: è ormai un’entità fisiologica. L’invecchiamento di successo (considerato tale già a partire dai 65 anni) è quella condizione per la quale il soggetto invecchia ma non perde ruolo sociale o lavorativo. In Italia ne abbiamo tanti esempi: Giorgio Napolitano, Eugenio Scalfari, Indro Montanelli (finché è stato in vita) e tantissime persone per nulla note all’interno delle nostre città e dei nostri paesi che mantengono una particolare lucidità e una particolare volitività, voglia di fare e capacità di essere propositivi. Si calcola che il 75% degli ultra sessantacinquenni è destinato all’invecchiamento di successo e che l’11% dei soggetti che hanno oltre gli 80 anni abbiano l’invecchiamento di successo».

Effetti dell’invecchiamento sulle funzioni motorie – «Oggi si invecchia nettamente meglio, e per questo dobbiamo ringraziare moltissimo gli internisti perché la cura delle malattie metaboliche (pressione, diabete, colesterolo) ha fatto sì che il cervello arrivi a una certa età ben nutrito e questo non solo migliora le capacità cognitive ma rende il soggetto anziano un soggetto che ha migliore equilibrio motorio oltre che mentale, la capacità di essere autonomo, di compiere gesti complessi con le mani, di mantenere i propri hobby. Sicuramente c’è un miglioramento nettissimo delle capacità motorie e generalmente neurologiche del soggetto anziano».

Suggerimenti dell’esperto – «Intanto un consiglio che troppo spesso viene dimenticato: controllare il tono dell’umore dei nostri anziani. Un soggetto anziano non è un soggetto che manifesta i sintomi depressivi come un quarantenne. È un soggetto che diventa chiuso o spesso “cattivello”, irritabile, difficilmente gestibile. Dobbiamo far curare l’umore del nostro anziano perché è un elemento fondamentale per il suo inserimento familiare, sociale e per la sua autonomia. Secondo aspetto: ricordiamoci che l’anziano non ha bisogno solo di aria condizionata d’estate e di una badante che lo tenga lindo e pulito: ha bisogno di intrattenersi, l’intrattenimento televisivo non è sufficiente. Stimolare l’incontro con altri anziani, frequentare centri anziani è fondamentale per poter arricchire non solo il suo stato d’animo ma il suo assetto cognitivo, le sinapsi: gli abbracci delle cellule nervose si stimolano esattamente nel divertimento e nella gioia così come nell’attività culturale, quindi occorre stimolare la socialità».

ANZIANI_AIC

On agosto 30th, 2017, posted in: News, Uncategorized by , ,